Voto 7
Anche stasera per gran parte della partita Piccinini lo definirebbe "'cezzionale!": mette più al sicuro la porta confermandosi il guru dei colpi di reni. Ormai gioca con i santini appesi alla traversa e un corno rosso nelle mutande ma a quanto pare non funzionano perchè prende più pallonate dei barattoli al Luna Park. Partita non certo semplice, ma lui si fa quasi sempre trovare pronto, escluse un paio di reti sul quale non era in perfetta posizione. Nell'incontro ravvicinato di terzo tipo con il pivot avversario viene colpito da una cannonata in volto e sviene come Berriola davanti ad un'equazione di secondo grado. PUNGIBALL
Voto 7
Anche stasera grande match per il “vecchio” numero 37 arancione. Discretamente attento in fase difensiva, dove per fermare gli avversari ha un metodo infallibile: chiede loro di aiutarlo ad attraversare il campo e portargli la borsa. Oltretutto segna una doppietta con seconda rete alla Beckenbauer e colpisce un palo che ci dicono stia ancora tremando. Passare da calciatore a fine carriera a titolare quasi inamovibile della squadra arancione è un bel tuffo nel vuoto per un uomo di 40 anni. THE WALKING DEAD
Voto 6.5
Il nostro 33 ritorno dopo un periodo d’assenza ed appare più in forma e reattivo. Gioca da centrale ed aumenta notevolmente l'effetto-diga arancione, bloccando molte azioni offensive avversarie e dirigendo abbastanza bene la fase difensiva della squadra. Prova qualche incursione con i suoi gamboni di quercia e quando gli avversari sembrano prendere fiducia lui ficca subito un paio di mazzate che placano l'entusiasmo. SE SCAPPI TI POTO
Voto 7
Parte senza strafare sulla fascia di competenza, studiando gli avversari; poi capisce che può essere pungente e decide di deridere il suo marcatore con finte di corpo, gambe ed anche di sopracciglio. Nel secondo tempo si ritrova davanti al portiere ma fa un tiro più brutto di Donatella Versace senza trucco e gliela spara in bocca. Dopo la tremenda delusione per l'errore, dai suoi piedi si vedono partire meno tiri dei giorni di pioggia in Etiopia, ma è sempre reattivo, segna una doppietta ed è utilissimo ad aiutare a difendere. GIAGUARO
Voto 6
Il capitano è tornato leggermente appannato dopo l’infortunio al dito e non è a pieni giri come prima della partenza. Riparte nel ruolo di laterale, dove può dimostrare il suo talento. La forma fisica non è ancora recuperata ed è abbastanza lento, macchinoso e certe volte anche in ritardo. Ha tutte le caratteristiche del 7, se intendiamo il bus delle Autolinee Toscane. Apparte tutto, resta e rimane il cuore pulsante della squadra e, che se ne dica, è sempre uno dei pilastri. Recupererà forma e tornerà fondamentale. ETERNITY
Voto 6.5
Il giocatore più tamarro di tutta Agliana gioca un match leggermente sotto tono, ma sempre di grande sacrificio. In ansia per il post-partita quando dovrà tornare a casa con la possibilità di fare la notte in bianco per colpa della primogenita, va nel pallone e non trova la porta neppure con Google Maps. Poi fa due azioni dirompenti, prende fiducia e si libera mentalmente, non riuscendo comunque a dire la tabellina per 2 senza usare le dita dei piedi. Anche stasera, quando vuole, si porta a spasso mezza difesa avversaria, l'arbitro, il custode e una vecchietta uscita solo per gettare l'immondizia… ma molte volte non è assistito dai compagni. ARATRO
Voto 7
Partita come al solito positiva: se non difende la palla è meno utile dei Carabinieri nel paesino di Don Matteo, ma stasera esegue al meglio il suo compito e dà un importante apporto alla manovra orange. Sempre attento e preciso sui rilanci dei compagni, stoppa quasi sempre e fa salire la squadra. Ogni tanto tenta il dribbling ma inciampa come vittima dello scherzo dei lacci delle scarpe annodati. Come sempre parte carico peggio di un terrorista al mercato di Tel Aviv. Segna una tripletta e sui tiri da fermo è più freddo di un cadavere morto da almeno 5 ore. OBITORIO
Voto 6
Nasce pivot (almeno stando a quanto dice l'ostetrica) ma è talmente duttile che può essere schierato anche come centrale o medico sociale. Il mister ne approfitta e stasera lo rigira come un mattoncino del tetrix. Cerca il dialogo con i compagni, prova la conclusione ma sembra un pò lento nella fase difensiva e di impostazione. Peccato per il pallone perso disgraziatamente che ha portato ad una delle reti avversarie più mortifere per gli orange. La sua facilità di corsa, la precisione del suo tiro e l'intelligenza tattica lo rendono il giocatore ideale per fallire nell'Inter. ASSLANI